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Io pe’ me, EU pe’ te
Hai meno di 25 anni e non vuoi arrivare impreparato al voto europeo dell’8-9 giugno?
Seguici sui canali social: insieme alla giornalista Leila Belhadj Mohamed. Esploreremo in modo semplice e immediato per cosa si vota e come si vota con brevi pillole video.
Qual è la posta in gioco di queste elezioni
e perché ti riguarda da vicino?
Quali sono le sfide che l’Europa deve affrontare nei prossimi anni? Qual è la posta in gioco delle prossime elezioni e perché ci riguarda da vicino?
Ogni settimana @leila.belmoh cercherà di fare un po’ di chiarezza cui alcuni temi cruciali per l’Europa di domani: come l’immigrazione, l’ambiente, e la cittadinanza attiva.
Sarà una delle tante rubriche del palinsesto “Via col Voto Europa”: un programma di incontri, contenuti, presentazioni di libri e podcast, con le voci della Fondazione e i protagonisti del dibattito politico, per approfondire i temi e le sfide del voto europeo che ci aspetta.
L’UE ha competenza a legiferare su tantissime materie e noi, come cittadini, abbiamo la possibilità di scegliere in maniera diretta i nostri rappresentanti che siederanno in Parlamento per cinque anni.
Gli effetti di una bassa o alta affluenza non ricadranno solo sui cittadini di un singolo Stato, anche perché i gruppi parlamentari non sono divisi a livello nazionale ma per posizionamento politico. Il numero di parlamentari è assegnato in base al peso demografico di ogni singolo Stato.
L’Italia è il terzo paese per numero di deputati dopo Germania e Francia. Il nostro voto, o il nostro non voto, ha un peso davvero importante.
A partire dal marzo del 2019 milioni di giovani in tutto il mondo hanno alzato la voce per porre l’attenzione delle istituzioni sulla questione ambientale.
A cinque anni di distanza si può dire che non sono stati ascoltati, ma non votare, non scegliere, sarebbe il colpo di grazia alle proteste di tutti quei giovani, proprio perché la speranza è che le istituzioni, come il Parlamento europeo, si facciano carico delle richieste ambientaliste partite dal basso.
Lo scorso 14 maggio è stato approvato il nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo che dovrebbe superare il tanto criticato sistema di Dublino. Un trattato che molte organizzazioni umanitarie hanno definito “la morte del diritto d’asilo in Europa”.
Anche questa settimana @leila.belmoh ha cercato di fare un po’ di chiarezza su un tema cruciale per l’Europa di domani: l’immigrazione.